oggi, la mia simile più bella che io abbia conosciuto rimane quella, senza nome, cui ho dedicato tempo addietro il ritratto letterario intitolato:”Una donna bellissima”. Passano gli anni e mi rimane sempre in mente, vivo, questo modello di donna anziana, che un giorno ho visto nella sala d’attesa di uno studio medico. Perchè mi torni in mente forse può spiegarsi in un modo cui penso solo oggi: accade, credo, nel confronto intimo tra me e lei, in determinati momenti, casuali, non frequenti: mi sembra sia quando la mia percezione di me sia non positiva, non gratificante; per cui accada che un modello ideale si sovrappone alla realtà intima personale.