A me sembra che la notizia di oggi non dovrebbe essere il botta e risposta in corso tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo ma qualcosa di infinitamente più grave: qualcosa che coinvolge tutto il mondo e che si sta manifestando in tutta la sua violenza; al confronto del quale lo scambio di battute sempre più acri tra due uomini politici un tempo solidali ed amici dovrebbe essere percepito come un innocuo spettacolo, un duello persino ridicolo. La violenza del clima sospinto agli estremi di calore dall’ormai palese riscaldamento globale si è manifestato oggi in un Paese del Nord America: la temperatura è salita fino a quasi 50 gradi e ci sono decine di vittime. Ma questo fatto drammatico non allarma lontanamente, neppure al punto da dedicare nelle cronache on line di queste ore almeno un trafiletto. Nel tg della sera un’ora fa un rappresentante politico del Canada ha lanciato tuttavia un grido che può ancora essere raccolto forse per salvare il salvabile della Casa comunne di tutti noi. Ha detto con veemenza: C’è stata una mobilitazione mondiale per la pandemia; è necessario e urgente che ci sia una analogo mobilitazione mondiale per una crisi ancora di quella più grave. Lo ascolteranno, lo asolteremo, e come, e cosa faremo? Ma qualcosa si dice tuttavia