Camminiamo, camminiamo.! Stanchiamoci, mettiamo alla prova le nostre gambe. Proponiamo loro traguardi da raggiungere e quasi certamente non ci deluderanno. Possono lanciarci dei segnali di stanchezza, poi in seguito anche di usura ma, a maggior ragione e finché sono sane, noi non smettiamo di occuparci di loro, dalla punta dei piedi all’inguine. Decidiamo di andare a piedi oggi e di lasciar ferma la macchina. Ci si accorge della importanza dei nostri arti, gambe e braccia quando questi cominciano a tradirci e a non consentirci di fare cose che compivamo fino a poci giorni prima. agevolmente. Un giorno possiamo arrivare al punto di desiderare ardentemente di percorrere quei pochi chilometri a piedi che un giorno abbiamo detestato e allora abbiamo deciso di prendere il tram per due fermate,. Un giorno potremo arrivare a ricordare con rimpanto quando giravamo per la città a piedi o scegliendo di prendere il tram per brevi tratti per poi tornare a camminare, felice turista urbano. Una cosa che spesso non facciamo è anche ballare, mettere nel piatto un disco o un cd e muoversi ballando e progressivamente percepire tutto il piacere che questo ci procura, scoprendo la potenzialitò e l’agilità di gambe e braccia e il piacere che riescono a procurare al nostro corpo e al nostro spirito. Scariche di felice energia si diffondono intorno. come gambe e braccia godono nel muoversi e nel procurarci piacere.
In copertina: un quadro di Graziella Zanarotti: “Danzante”
Nella immagine in evidenza: foto di Camilla Cerea – Annual student Dance Production Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa 2011.