Era il terzo decennio del secondo secolo del nuovo millennio. Nel pianeta di Kos, situato al di là di Plutone nel sistema dei due Soli e delle Due Lune vibranti, si discuteva da giorni, con passione, del messaggio di richiesta di aiuto che era fortunosamente arrivato dalla Terra; con questo nome – e con l’altro di GEA – era comunemente conosciuto il lontano vecchio pianeta del Primo Sistema Solare anche se, nelle carte spaziali di Kos , e di Gamma e di Alpha) era indicata – questa “Terra” – con un nome diverso: era una sigla tra le tante migliaia che indicavano altri pianeti e soli lontani dal sistema dei Due Soli: era TI21 Elios. Il messaggio di richiesta d’aiuto era stato intercettato, qualche tempo prima, dai potenti strumenti di Kos, raccolto dall’Eco planetaria (che era il giornale del luogo, si può dire) e diffuso poi, attraverso onde telepatiche, alla mente dei kossiani e non solo! Anche i pianeti vicini ben presto furono informati del fatto che Terra lontana si trovava in grave pericolo; e che alcuni dei sui abitanti – certo disperati – avevano lanciato nel cosmo questo “messaggio nella bottiglia” che a Kos fortunatamente avevano raccolto. Dal messaggio si capiva che Gea_la_ Terra era preda di guerre continue e in ogni dove, alle quali non si poteva sfuggire perché un potente dittatore, che si era proclamato padrone del mondo e che era molto armato, dichiarava guerra a questo e a quello Stato e vi seminava- forte dei sui mezzi soverchianti – morte e distruzione; al punto che anche chi sopravviveva cadeva preda delle più gravi e misteriose malattie, favorite dalla povertà, dalla penuria di cibo, dall’inquinamento diffuso della Terra, dell’acqua e dell’aria. Il dittatore depredava le risorse delle nazioni che colpiva, arricchendo la propria e precipitando nella povertà, nella morte e nella disperazione tutte le altre. L’unico modo per evitare che quel malvagio le raggiungesse era, per i governanti, quello di allearsi con lui nelle sue sciagurate scorrerie per il mondo. Alcuni lo facevano non riflettendo sul fatto che un simile alleato avrebbe prima o poi divorato anch’essi per saziare il suo bisogno di potenza e di denaro. Quello che sarebbe stato necessario era che tutti i governanti fossero concordi nell’opporsi al dittatore, coalizzandosi; solo così avrebbero avuto la forza sufficiente per contrastarlo; ma questa unità non era stata raggiunta ed allora chi si opponeva isolato era destinato alla sconfitta e alla rovina. Milioni di persone, indifese ma armate di desiderio di pace tentavano, nella vecchia Terra, di contrastare la follia del dittatore e migliaia e migliaia di loro cadevano sotto la sua vendetta. Uno – o più d’uno – d’essi avevano lanciato nel vasto cosmo il “messaggio nella bottiglia”, pieni di speranza che venisse accolto da entità amiche. Si può dire subito che un dio pietoso doveva aver guidato quel viaggio nello spazio perché non si sarebbe potuto verificare evento più fortunato di quello: del giungere – il messaggio – a Kos, nel Secondo Sistema. Da tempo, da anni spaziali ormai, a Kos e ad Alpha, a Gamma, a Rojos…la guerra era stata bandita: ogni contesa veniva risolta senza farvi ricorso. Il fatto che, per risolvere le contese, dovessero essere messe in atto tutte le strategie, ci si dovesse sforzare – insomma – di trovare le soluzioni migliori – umane, diplomatiche, tecniche, aveva stimolato la creatività e sollecitato la volontà al Bene in tutti e specialmente in coloro che avevano il compito di dirigere lo Stato e di guidare la diplomazia. L’avere bandito la guerra aveva stimolato il progresso in ogni campo del sapere! La tensione verso il Bene – proprio e dei propri simili – aveva acuito la sensibilità e potenziato le capacità della mente e del cuore. La nuova sensibilità alla vita e alla non violenza avevano dunque portato a galla le capacità che sono celate da sempre nella mente di ognuno: la telepatia era una di queste possibilità e su Kos era una realtà raggiunta felicemente Era proprio questa capacità di percepire a distanza gli eventi e gli stati d’animo che aveva fatto che si sapesse già, nel Secondo Sistema – e su Kos in particolare – della situazione disastrosa in cui si trovava la Terra. Tuttavia, fu ugualmente grande l’impatto che il messaggio di richiesta d’aiuto provocò nelle menti e nei cuori di coloro che lo ricevettero; e che lo resero noto all’Universo intorno. Fu decisa la convocazione del Parlamento dei Pianeti e fu deciso che ciò sarebbe avvenuto il più presto possibile. La sede del Parlamento dei Pianeti del Secondo Sistema era l’Astronave solare, così chiamata perché era una struttura – di grandi dimensioni – alimentata nel suo complesso dall’energia dei Due Soli Era un edificio architettonicamente quasi perfetto dove convivevano stili diversi, armoniosamente fusi. Molti particolari richiamavano tendenze artistiche conosciute in altre parti dell’Universo. Tutto intorno all’edificio altamente tecnologico c’era una Natura rigogliosa, favorita dal clima eccezionale della biosfera in cui il sistema tutto viveva. Il Parlamento era una struttura multifunzionale che ospitava non solo la sede dove si riunivano i rappresentanti delle Comunità, ma anche luoghi di lavoro e di studio: atenei, laboratori scientifici, favoloso biblioteche che conservavano la Grande Memoria! E tutti collaboravano alla ricerca delle soluzioni più adeguate per favorire il Bene comune; oltre al progresso in ogni branca della scienza, dell’arte, del Sapere tutto. Per le decisioni urgenti il Parlamento si riuniva su convocazione immediata dei suoi membri: chi non potesse essere presente partecipava ai lavori e alle decisioni da lontano servendosi in tante occasioni della comunicazione telepatica. Questa modalità di comunicazione era sempre più usata, ma non era la sola, ovviamente! Il linguaggio era usato allo stesso modo e la lingua parlata su Kos aveva anch’essa echi che riguardavano linguaggi lontani nel tempo e nello spazio perché il Secondo Sistema era nato dalla emigrazione da altri luoghi dell’universo, in vari periodi storici, fino al presente del tempo di cui si narra. Il giorno in cui il Parlamento si convocò iniziò con una notizia portata dall’Eco: sulla Terra era esplosa una bomba nucleare: il dittatore aveva voluto usare la bomba che le nazioni avevano deciso di mettere al bando dopo le tragedie di Hirashi e Nagoshi, nel secolo Ventesimo. Ci si chiese subito – nel consesso riunito – se sarebbe stato possibile inviare una spedizione verso la Terra, ed in tempi brevi; sia per verificare la situazione da vicino che per fare avere soccorsi. Gli effetti della reazione nucleare avvenuta su Terra avrebbero potuto danneggiare il veicolo della stazione di soccorso? L’eventualità fu esclusa e chi aveva sollevato l’interrogativo era un giovane non ancora a conoscenza delle possibilità di prevenzione e di tutela che possedevano i veicoli spaziali della flotta di Kos. Fu scusato perciò della inesattezza espressa, dovuta ad inesperien za. La missione fu decisa e fu deciso che sarebbe partita entro poche ore e che sarebbe stata composta da più veicoli spaziali: alcuni avrebbero contenuto le strumentazioni adatte per rilevare la radioattività ed alcuni parametri ambientali e climatici su Terra; altri – molto capienti – che avrebbero ospitato, nel viaggio di andata solo l’equipaggio; e nel viaggio di ritorno tutti quelli che avessero voluto andarsene da Terra. In questi ultimi veicoli ci sarebbero state anche le tute spaziali di acclimatamento per gli eventuali fuggiaschi. La propulsione solare proiettò le astronavi fuori dalla atmosfera del Secondo Sistema. Il Viaggio fu relativamente breve: nel giro di ventiquattro ore ( le ore di Kos erano simili a quelle terrestri) i veicoli entrarono nel Primo Sistema Solare: costeggiarono Plutone, Urano, Giove, Venere, Marte poi rallentarono la velocità e si posizionarono in orbita attorno a Terra per una prima prudenziale ricognizione e per valutare il da farsi. La Terra era avvolta per quasi tutta la sua superficie in una nube che si elevava alta verso l’atmosfera e che pareva soffocarla. Fu deciso, all’interno della nave spaziale che ospitava il comando dell’equipaggio, di inviare un messaggio a Terra: di che natura dovesse essere si discusse brevemente: ci fu chi propose di inviare un messaggio telepatico, dopo aver individuato le persone più adatte allo scopo, che certamente esistevano su Terra e che – nella loro saggezza e acume – i kossiani avrebbero certamente individuato. Ma ci fu anche chi propose un messaggio diverso. Si cominciò comunque a discutere del contenuto di questo messaggio: doveva essere rassicurante e fermo; doveva recare parole di riconoscimento e di fiducia; doveva comunicare che le astronavi venivano in pace e doveva essere indirizzato a chi non fosse stato poi tentato di rispondere ad esso con gesti di offesa. Tuttavia era chiaro che un margine di rischio esisteva, soprattutto quello di essere subito fraintesi nelle intenzioni da una popolazione già turbata e colpita. Essere fraintesi avrebbe alienato da subito ogni fiducia, fiducia che poi sarebbe stato difficile riconquistare. Ogni errore andava evitato: occorrevano saggezza e prudenza. La natura del messaggio fu ritenuto importantissima ed egualmente importante fu valutato essere una dimostrazione di potenza che avesse come fine – ad esempio – l’invio di un Bene necessario e indispensabile! La tecnologia raggiunta da Kos comprendeva un potente antidoto agli effetti della esplosione nucleare; questo poteva essere il “messaggio” rassicurante e necessario a conquistare la fiducia dei Terrestri, in preda al panico o al terrore. Si sarebbe quindi proceduto con quello, subito! Ros, – il giovane – disse – ad un certo punto – che anche l’invio dell’antidoto nell’atmosfera poteva suscitare la reazione offensiva dell’uomo della guerra, e ancora una volta gli fu detto che no: gli fu detto che, in quel caso, il Bene da preferire era comunque la scelta di alleviare il dolore, laggiù. Questo, prima di ogni altra considerazione o valutazione di prudenza! Si cominciò: attraverso l’atmosfera terrestre fu fatta penetrare verso Terra una nube di composizione misteriosa che “divorò” prima la parte superiore del fungo atomico e poi via via ogni altra traccia di esso. Gli effetti devastanti del malefico “fungo” si erano già dispiegati nel territorio colpito, ma l’intervento dei Kossiani ora evitava altre migliaia di morti e – per chi era sopravvissuto – molto ci sarebbe stato da fare e molte cure innovative i Kossiani avrebbero potuto usare per loro, felicemente! Fu individuato il luogo dove la flotta di astronavi si sarebbe posata. Ora occorreva mandare il messaggio ai Terrestri: non era necessario ricorrere alla telepatia – dissero Kajos e Katrina – ; era più utile e molto meno traumatico, per l’occasione, ricorrere alla rete telematica, tecnologia antica, di storia gloriosa, e ancora funzionante su Terra. Katrjna, Kajos e gli altri si posero all’ascolto delle trasmissioni radio sulle cui onde correvano, in quei minuti, messaggi di richiesta e di offerta di aiuto e dove ci si comunicava anche molti indirizzi di “siti internet”. Questi i luoghi del glorioso mondo nato alla fine del Secolo Ventesimo.Kajos ne scelse uno e vi introdusse il suo messaggio. Il messaggio diceva: “Salve a voi Terrestri! Abbiamo “disorientato” i “loro” computer, quelli che governano le armi ed ogni altro strumento di guerra. Continueremo a farlo. Non temete! Non possono più nuocere adesso! Considerato questo che abbiamo detto come prova della nostra esistenza accanto a Voi e – oltre a ciò- al fatto che veniamo in pace, e che cerchiamo la vostra e vi offriamo la nostra amicizia. Speriamo non siate troppo turbati dalla nostra presenza qui! Non lo siate! Vi diamo il nostro aiuto – siamo con VOI! Siamo di Kos, a tre giorni di viaggio nello spazio, nel Secondo Sistema Solare, fratello del vostro. Le coordinate spaziali sono queste:WyP23A15°NordC1243E. Le coordinate terrestri invece sono queste: P2°A56° C1900 E lì atterreremo e lì potrete trovarci se vorrete raggiungerci. Dimenticavamo una nota importante, scusateci: siamo alti più di voi, in misura notevole; la nostra pelle è più scura o più chiara, a seconda delle nostre origini. Abbiamo cinque sensi come voi ed un altro che ancora voi non sapete di avere, ma che presto svilupperete e di cui sarete felici. A presto riconoscerci amici! Il messaggio fu raccolto da un giovane finlandese di Eurisya che, dopo i primi momenti, di stupore prima e di gioia convulsa poi, lo diffuse nella Grande Rete in tutte le direzioni. E da queste continuò a viaggiare, portando il suo messaggio di sollievo e di speranza. Il tiranno terrestre, non potendo più reagire con i suoi strumenti di morte, fu abbandonato dai suoi, da tutti. La gente reagì e prese coscienza del momento straordinario e della occasione straordinaria che le si era offerta: uscire per sempre dalla guerra e dalla paura. Centinaia di persone e poi ancora migliaia e migliaia si dirigevano verso il luogo dove compagni di un altro pianeta attendevano per comunicare la loro esperienza e offrire consigli per il futuro. In seguito, nel giro di poche settimane, molti chiesero di partire con loro, verso Kos. Altri – la maggior parte – decisero di rimanere su Terra e di provare a ricostruire sull’amata Gea una vita diversa e migliore. Questa storia è avvenuta nel secondo decennio del Ventiduesimo secolo , ma potrebbe avvenire ancora e forse era già avvenuta anche in passati secoli e millenni e noi non lo abbiamo saputo perché non ce ne è mai giunta notizia scritta (anche se tradizioni orali esistono in tutte le culture e queste tradizioni parlano di eventi drammatici e disastrosi e anche apocalittici e di rinascite e di misteriosi visitatori e di simboli misteriori comparsi e che hanno accompagnato l’uomo in quelle rinascite) !. Un film celeberrimo presentò uno di questi simboli misteriosi e affascinanti. Come non ricordare il monolite raccontato nel mitico “2001 Odissea nello Spazio” , il monolite che affiancò nei momenti di passaggio della grande Storia il progresso dell’uomo, sia umano che tecnologico? Ma ora torniamo al presente e ci tengo a dire che non ci sono più guerre – da tempo – su Gea_la_Terra e che il rapporto di amicizia e di alleanza tra I Due Sistemi, di Terra e di Kos, procede felicemente.
Molte cose sono cambiate in meglio! Non siamo più soli nell’Universo e questo fa sì che apprezziamo ancor più la grandezza e la bellezza del Creato e che ci impegnamo ogni giorno a preservarli, per noi stessi e per i nostri discendenti.
Germana Pisa (estate 2003)