Biografici e autobiografici, Letterari, Ritratti

Storie contigue.

Angela
Angela era una splendida ragazza, piena di dolcezza. Era una ragazza di campagna, del profondo Nord – come si dice adesso – I suoi tratti delicati ne indicavano una distinzione speciale. Andò sposa a Giorgio, marito padre padrone, proprietario terriero, affascinante quanto rozzo e autoritario. La mise incinta almeno otto volte, più altre due o tre non si sa bene: si dice, infatti, che, in almeno un paio di occasioni, lei, non essendosi accorta neppure di essere gravida, abbia abortito, una volta mentre sollevava un secchio di letame e l’altra volta mentre lavava i pavimenti.
Dei sette splendidi figli che Angela diede a Giorgio – tre femmine e quattro maschi – chissà perchè ella pensò di affidarne una alla sorella del marito che non poteva avere figli; così fu che Gianna passò, a sette anni, dalla casa dei genitori a quella di zia Olga, che si pose in mente di fare di lei , da bambina di campagna quale era, una donnina di classe al fine di Buon Matrimonio. Per fortuna, Gianna conobbe Antonio, lo sposò e lo amò, ma per poco, purtroppo..

Gianna
“I soldi della bambina devono restare in famiglia!..” Questo diktat segnò la vita di Chiara e di sua madre, Gianna. Gianna era vedova da tre anni; il suo amore era morto all’alba nel letto, tenendo tra le bracia Chiara, di un mese. Gianna aveva superato il dolore che l’aveva resa quasi pazza. Stava sfollata nella casa della zia, in campagna, con la piccola, ed aveva da poco conosciuto Walter, che l’amava e voleva farne sua moglie. Walter amava la piccola Chiara, che gli rideva spesso e giocava sulle ginocchia; era giovane e bello, come Gianna, ma..”i soldi della bambina devono restare in famiglia!” Quella frase crudele spezzò un sogno e almeno due vite! Quei soldi – tuttavia – eredità del loro Amore defunto, nè Gianna nè Chiara li rividero più, perchè, nel frattempo. erano stati – appunto – riciclati nel gran calderone della Famiglia. L’unico modo per riaverli – si fa per dire! – fu, da parte di Gianna, sposare un fratello del marito defunto: un uomo strano e tormentato, e all’incontro intimo con lui fu ailmente spinta. Intanto Chiara cresceva e soffriva di una strana inquietudine sempre più acuta e poi sbagliò più volte, nella vana ricerca di un amore e neppure lei, come Gianna rivide più” i soldi della bambina”, che continuavano a restare in Famiglia, ma ben nascosti..

Antonia
Antonia era una ragazza piena di docezza di spirito e di allegria: il suo charme la distingueva dalle altre ragazze del paese. Antonia era la sorella di Gianna. Su di lei, posò gli occhi il figlio del Sindaco, che, dopo averla corteggiata, iniziò con lei una relazione importante . La sera cercavano intimità in luoghi nascosti ma il paese vedeva ad Antonia brillavano gli occhi di felicità e in lei, si mescolavano l’amore per Marco e l’orgoglio di essere amata da un così notabile giovane. Era felice. Non poteva, il padre padrone accettare che si sparlasse di Antonia che andava a passeggiare le sere d’estate col suo amore sull’argine del grande fiume . Presumibilmente, un potente ceffone pose fine alla sua storia d’amore e alle sue passeggiate. Anche per lei, come per Gianna, ci fu forse una storica frase urlata a porre fine alla sua felicità..
Anni dopo, non molti ma abbastanza perchè si cominciasse a dire di Antonia che era un po’ zitella, bussò alla porta di casa un bravo giovane veramente onesto e retto, cui Antonia andò sposa. Gli fu fedele fino alla fine, quando ancor giovane un tumore la portò via.

Gloria
Gloria è la figlia di Antonia: è una giovane donna in cui brucia la vita: è fanciullesca e terribilmente tragica: in lei c’è la determinazione violenta a crearsi e a distruggersi insieme..Si butta invariabilmente tra le braccia di chi può amarla e ferirla con uguale violenza e si ha l’impressione che col suo darsi tutta, disarmata, questa violenza lei la ricerchi. La sua storia è ancora aperta, ed io le auguro tutto il bene del mondo . Voglio dire che ci sono storie che non finiscono mai e che spesso i figli e le figlie ripetono, inconsciamente o no, la storia dei padri e delle madri. Qualche volta, invece, fortunatamente, c’è una ribellione , conscia o meno non so e, dal dolore dei padri e delle madri nascono vite piene e consapevoli quanto mai!

Germana Pisa – Milano 2015

Ogni riferimento a persone e situazioni è involontaria.

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