Trapiantata in città dalla campagna, provavo molta tristezza: si mangiava pancotto tutti i giorni. Se mi avessero detto: vedi, dobbiamo fare economia, io, pur bambina, avrei capito. Ma non mi fu mai detto e il pancotto, poi, era sempre stracotto e così molliccio… Il pancotto è nel mio ricordo il simbolo, l’emblema di anni bui, come la cantina dove mi ritiravo a giocare.
Germana Pisa
Pubblicato nel libro “Nelle pagine del tempo. Le parole salvate dai ricordi” a cura di Alfredo Tamisari, edizioni EmmeTi.