Diciamoci la verità: ci deve essere una rotazione della vita sulla terra: questa nostra pretesa intima di non morire, persino gli audaci forse lodevoli tentativi di menti scienziate di inseguire il segreto della immortalità, è, anzitutto, quanto di meno ecologico si possa pensare specie in questo momento storico. Se tutti lo spropositato numero indicibile di umani che, a partire dalle origini, è approdato alla esistenza in vita nel pianeta avessero scoperto quel segreto, anzitutto noi probabilmente non esisteremmo. Questo è un successivo motivo per cui la nostra pretesa intima è irrazionale. Ovvero: preferisco essere esistito, nel frammento di tempo che mi è concesso di visitare, che avere rischiato di non-essere affatto a causa dell’ egoismo planetario di miliardi di antenati che non hanno lasciato posto sufficiente ai discendenti. La nostra pretesa intima di non morire e la angoscia del sapere che ciò non corrisponde ai piani della matematica della esistenza o anche del Matematico che la ha progettata sono comprensibili. Tuttavia io ritengo che la generosità di riconoscere che dobbiamo lasciare il posto per coloro che abbiamo generato e anche il pensiero ecologico lui da solo ci possano e debbano salvare dalla disperazione della consapovolezza della nostra mortalità.