La pallina di gomma durissima.
La pallina di gomma durissima, nera, racchiusa nella mia piccola mano, mi dava una sensazione di piacere. La gomma e la rotondità carezzavano l’incavo. La trattenevo poi la buttavo con forza contro il muro. Non so come riuscissi ogni volta a riprenderla; e poi, accelerando i lanci, a riprenderla sempre. Era il mio gioco, quello che ricordo, quello con cui mi divertivo. Poi venne la bicicletta rossa. Ma era già un altro tempo. (Germana Pisa, 13 agosto 2018, Olda, Bg)