Quando aprirono il suo corpo, che lo spirito aveva da qualche ora abbandonato, librandosi in viaggio verso l’eterno, ebbero a dire che “non c’era più nulla”. Si stupivano i medici di come avesse potuto la signora reggersi, e camminare, e vivere. Eppure, che noi si sappia, non si era mai lamentata, la signora Ada. Il busto la aiutava, ma doveva provare disagio, dolore. Mai con nessuno che io ricordi, si lamentava di una propria difficoltà o dolore. Quando Ada incontrava amici e parenti portava il discorso sulla loro di vita, oppure aspettava in silenzio e sorridendo qualche confidenza o novità o rivelazione,. Forse sarà accaduto che qualche volta accennasse con la figlia del disagio che provava, ma possiamo immaginare che lo abbia fatto in modo discreto e come “en passant” nel discorso. Anche a Gea era capitato un giorno di sentire da Ada una confidenza appena sussurrata, che accennava alludeva ad un carico di prove nella sua vita. O come quando disse che sperava ci fosse di sé un domani, nella vita eterna che ci è promessa. Oggi, 8 agosto, di Ada sarebbe stato il compleanno.