negli anni ’50 andare al cinematografo era per un adulto un evento desiderato più di quanto lo sia di questi nostri tempi in cui non è solo il grande schermo in sala a regalare sogni, ma in cui c’è per tutti noi abbondanza di altre possibilità di fruirne. Anche per i piccoli è indubbiamente così, ma non come lo era allora – negli anni ’50 – quando spesso si andava solo una volta l’anno al cinema in coincidenza con le Feste di Natale. Era un periodo atteso quello, da noi bambini, per i doni in arrivo, e certamente il film di Natale poteva annoverarsi tra i doni più cari. Era generalmente il giorno di Santo Stefano ( quando non proprio il 25 dicembre) che, accompagnati dalla mamma o dagli zii, o insieme ad un’amica o cuginetti si andava al cinema Arti, che a Milano era quello – allora – che ogni anno aveva l’esclusiva per proporre dagli schermi la nuova storia animata di Walt Disney. L’emozione di entrare in sala, già con le luci abbassate, e di sedersi finalmente nella confortevole poltroncina di velluto in attesa che lo schermo esplodesse di musica e di immagini è un ricordo incancellabile dalla memoria.