Mio padre era sveglio, era poco dopo l’alba, io ero in braccio a lui e certamente mia madre mi aveva depositato tra le sue braccia, dopo avermi dato la prima poppata del mattino perchè mi coccolasse. Ho sentito che papà mi stringeva un po’ più forte e poi però fu come se non fossi mai stata tra le sue braccia, di cui conservo tuttavia ancora il calore dopo tanti, tantissimi anni. Chissà se adesso lui può accorgersi in qualche modo che sto ricordandolo, io credo di sì perchè all’improvviso ieri mi è venuto questo desiderio di ricordare quella mattina, come se una traccia di coscienza – pur tenuissima – si fosse attivata come per un segnale di febbre. Sono strani i ricordi, si attivano all’improvviso, a volte ci si accorge subito che cosa li ha suscitati o meglio risuscitati; altre volte, come in questo caso, non so perchè; ma ho voluto ricordare, anche se la parola ricordare è un po’ audace, in quanto è più un desiderio di ricordare che altro. E ricordare non sarebbe umanamente possibile è chiaro, avevo solo 40 giorni quando papà non riuscì a tenermi di più tra le braccia, con tenerezza e gioia . Dissero che lui cercò disperatamente di non stringermi, e che si accorsero di questo mi pare perchè il braccio dallo sforzo divenne blu. Io penso che papà abbia gridato, ma non sono sicura, non so se sia possibile che quando senti un terribile dolore al cuore la prima cosa sia gridare o se invece ogni energia sia rivolta all’interno a vincere quella terribile sensazione di incredulità e paura. Io penso che nonostante lui papà abbia cercato disperatamente di non coinvolgermi nel suo disperato abbraccio io di questo fui cosciente. Di te papà non ho mai saputo molto; forse hanno pensato anzi certamente che non avendoti mai veramente conosciuto era per me ininfluente sapere di te, della tua vita. Seppi che era una vita rischiosa, i tempi erano difficili e cruenti, tu eri in pericolo per le tue idee politiche. Mi dissero che eri pazzo di me, che correvi spesso dal negozio alla casa per vedermi e che questo ha stancato il tuo cuore. I brandelli di ricordi non inseriti in un contesto coerente sono sempre troppo vaghi e insicuri. Mi sono fatta una mia idea di te, Mentore e ti ho amato.