Che agitazione in questa palla che ci ospita, che frulla gli elementi, li fa suonare, urtarsi, danzare E noi incapaci di coordinarci in armonia con gli elementi, noi custodi incapaci e indegni. Siamo impazziti di fronte a tanto ben di dio, come un ladro davanti ad un tesoro; che afferra e cerca di prendere più che può Lascerà distrutto tutt’intorno.
Se contro di me grida la
mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
in luogo di frumento, getti spine,
ed erbaccia al posto dell’orzo. (Libro di Giobbe)