Letterari, Prose poetiche

Cassandra 2001.

“…Non potremo non pagare, in futuro

tutto questo dolore intorno

corpi sventrati dalla fame

corpi violati dalle bombe

ci riguardano!

Non potrà non vedere, tuo figlio

questo dolore da vicino

quei corpi già lo sfiorano

quel sangue già lo bagna..

ci riguardano!

Non possiamo ignorare, già da ora

quelle urla quei pianti

quelle teste mozzate

quelle membra ferite

Ci riguardano!

Non possiamo pensare che il mondo

sia questo che viviamo

scambiandoci sorrisi tra le righe

amandoci tra i tasti

Siamo illusi!

Non possiamo percorrere il sentiero

senza guardarci intorno

Oltre la siepe giacciono, nei campi,

simulacri di bimbi

Ci riguardano!

Non possiamo lasciare sul sentiero

Tracce di caramelle e di giocattoli

buttiamoli di là

scavalchiamo la siepe

risarciamoli!

                                                         –   –   –   –

Corpi senza memoria,

menti senza rimpianti

Siamo noi, l’Occidente!

Sperperiamo ogni ora beni e sogni

Ma Occidente è tramonto e, a Oriente,

Il sole sorgerà

Noi, cicale impazzite,

Saremo al buio presto

Ricordiamolo!….”

                                                           –   –   –   –

Dopo queste parole,

La Cassandra impazzita già si pente

Già indossa la sua maschera da clown

Frantuma ad una ad una le parole,

le getta tra la folla

Tra la folla, improvvisa un ballo insano

Brusii intorno l’accompagnano

Già la trattengono,

le sue parole afferrano,

la legano con esse!

“Che la festa continui!”

 Il sorriso di Cassandra non si spegne

“balliamo tra le luci

 amiamoci tra noi, dimentichiamo…!”

 grida la folla..

  ..che la festa continui?

  Continuiamo…

                                                                       –   –   –   –

La musica si alza

Gli strumenti che stridono

Coprono il rombo degli aerei

Che passano veloci

Vanno a portare morte e pane

Dalla folla si levano le mani nel saluto

“Tornate nostri eroi,

l’occidente vi aspetta

La pancia piena d’Occidente

Fa conto su di voi per restar sazia

Vi aspettiamo al ballo di Natale

Portate doni dall’Oriente, nostri eroi!

Non e’ piu’ tempo che l’argento e la mirra

Prendano quella strada

Noi attendiamo i doni di Natale, nostri eroi

Dalla terra d’Oriente

Portateci oro nero e vellutato

Ne brinderemo insieme

Ne verseremo nelle coppe piu’ volte

Davanti al presepe di Gesu’…

Balliamo e rotoliamo sui barili,

avvolgiamoci nel nero vellutato, cantiamo!

C’e’ ancora futuro per noi, danziamo!

Congiungiamoci amiamoci, è Natale!

Tutti siamo felici

Che cosa aspetti a srotolare il pacco?

A che pensi?

Non bisogna pensare!

Bisogna essere lieti e fiduciosi

Argento e mirra vengono da oriente

Gesu’ Bambino e’ qui tra noi

La Salvezza e’ con noi

La Civilta’ non muore

Siamo tutti felici!

 E gli altri che possano crepare…

Germana Pisa

Anni 2000

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