Ad un certo punto, durante un colloquio, don Ettore, il sacerdote amico mi esortò a non assolutizzare. Era un concetto filosofico che in quel momento non interiorizzai; il motivo di quel colloquio erano senza dubbio alcuni importanti interrogativi che mi ponevo circa la esistenza di Dio o la veridicità della nostra religione, ma certamente se mi trovavo lì era soprattutto per chiedere anche un tipo di aiuto e consiglio che non fossero interrogativi su problemi di fede. Fatto sta che ricordo che il consiglio di non assolutizzare mi sembrò alieno al contesto di dialogo che avevamo impostato. E fui delusa. Ricordo poi ancora che ad un certo punto don Ettore mi offrì alla lettura un libro, come era consuetudine frequente negli incontri con lui: si intitolava: Esiste dio? Era, – ancor più ora lo è – una edizione rara, che mi fu presentata come pregevole per contenuto scientifico; edizione potenzialmente rara anche perchè, fino a quel momento, non erano ancora previste ristampe. Avrei dovuto restituirlo, ma vicende gravi che coinvolsero il sacerdote portarono a che il libro rimanesse a me. Lo conservo accuratamente come ricordo prezioso di persona di valore, così come mi accompagna quella lontana esortazione, ugualmente preziosa.