Dopo aver chiuso gli occhi non trovò il buio: era stupita, si apriva davanti a lei uno spazio inconsueto e si domandò cosa era accaduto, perchè si trovava lì, lo spazio esteso davanti a sè, il cielo punteggiato di stelle; ma non era notte, tuttavia lei le percepiva luminose come di solito la notte. Si muoveva verso una direzione precisa senza fretta e senza ansia. Si voltò solo per un attimo e le sembrò di ricordare da dove veniva, vedendo allontanarsi una città ed un brulicare di vita dietro di sè. Le sembrò di non aver salutato qualcuno congedandosi, e si ripromise di capire il perchè. Abbassò gli occhi verso il corpo e lo percepì diverso, ma sentiva che apparteneva a lei in modo profondo come mai prima fino a quel momento. Si muoveva piano verso una direzione ignota ma in qualche modo sapeva dove andare. Cerca di ricordare meglio, si disse piano. Si trovava in un luogo sconosciuto ed ameno; proseguendo, vide in lontananza come una festa, sentì una musica molto bella avvicinarsi. Era confusa ma non spaventata, le sembrava che non avesse fatto altro fino a quel momento che desiderare di arrivare in quel posto, ma c’era un’ombra in quella sua sensazione di appagamento, quel pensiero di non aver salutato. Non era da lei andaresene così. Accelerò il passo, o meglio quel suo muoversi verso quel brulicare di vita nuova che sentiva davanti a sè; eppure stranamente non arrivava mai e allora fu invasa da una grande ansia, non tanto per il viaggio che stava facendo ma perchè ora sentiva forte una specie di nostalgia per qualcosa che aveva lasciato, che non identificava bene ma che sapeva essere importante per lei; e le sembrava che se non avesse ricordato e non avesse rimediato ad una mancanza che confusamente la affliggeva, non avrebbe potuto raggiungere il nuovo luogo che la attendeva e tutte quelle persone che si muovevano in un palcoscenico naturale stupendo. Infatti così ora le appariva sempre più chiaramente il paesaggio all’orizzonte. Non si stupì finalmente quando vide avvicinarsi una figura a lei nota; e quando riconobbe sua madre le fu chiara finalmente la sua condizione. Lo aveva sospettato da subito ma come accettarlo immediatamente? Era quello, dunque?! – Vorrei guidarti dentro un sogno – le disse subito sorridendo – senza por tempo in mezzo a spiegazioni sul come e perchè – Maria la Grande, (così la chiamavano in vita) – – Si sentì sollevata la viaggiatrice – Come sarà possibile? chiese – A noi non è vietato alcunchè, possiamo comunicare in molti modi e quello del sogno è quello che un vivente nel primo mondo riconosce come familiare. -Oh, sì, disse allora Katia – andiamo laggiù – Nè laggiù nè lassù ma in uno spazio tempo diverso, andiamo – Così avvenne che in una vibrazione intensa quella notte, nel sonno, nel suo letto, un giovane uomo ricevette il dono di una risposta che in seguito cambiò la sua vita perchè accadde che dopo, al risveglio cominciarono ad accadere cose e lui non lo seppe mai con esattezza ma si sentì più sicuro di sè e pensò con gratitudine alle persone che aveva avuto accanto e che – ora lo sentiva con certezza – non lo avevano abbandonato.
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