Biografici e autobiografici, Iperluoghi

La stanza vuota.

Non so se sia vero, ma mi pare di aver letto – o sentito dire in un un film di Woody Allen, che è sogno significativo e vissuto da molti quello in cui ad un certo punto si manifesta una stanza vuota che, nel vissuto del sognatore, è un luogo appagante, qualcosa che nel profondo si sarebbe sempre desiderato avere. Io lo ho sognato almeno un paio di volte ed effettivamente il ricordo di quel sogno è appagante. Se mi sforzo di decifrare quel sogno, a prima analisi mi sembra perfetto per una come me che deve fare i conti con assembramenti di oggetti di ogni tipo e valore presenti nella casa, in numero che supera il ragionevole, ma dietro l’angolo fa capolino una interpretazione diversa, che non so se sia codificata come simbolo di qualcosa di preciso dalla psicanalisi, ma non mi stupirei. Se poi Woody Allen, noto narratore delle proprie frequentazioni di lettini psicanalitici ha citato la faccenda della stanza vuota, devo pensare che sia così. che cioè vederla abbia un significato abbastanza preciso. Potrebbe rappresentare un anelito in noi di “qualcosa di nuovo”, di” qualcosa da colmare” di “approdo”, di invito alla scoperta, oppure un desiderio di quiete, di silenzio. Ma perchè mi accorgo che è così difficile definire quel significato che in apparenza mi sembrava così semplice, e così immediato mi sembrava un significato, da poterlo dire con sicurezza?

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