Guardo i miei rapanelli, e le pesche e penso al ben di Dio che la Terra ci dà, e a come noi la maltrattiamo. In certi posti la costringiamo a lavorare senza posa, la costringiamo a produrre senza lasciarle il tempo di rigenerarsi, questo ormai avviene in ogni parte del globo, tranne rare eccezioni, rari appezzamenti custoditi con cura nutriti rispettati da chi sa. Ah, ma la pagheremo. altro che se la pagheremo. Forse un giorno la delicata bellezza di una pesca o il lussureggiante trionfo dell’uva, o il voluttuoso aspetto dei fichi noi lo potremo vedere solo nelle nature morte degli artisti, che allora si giustificherà appieno il loro nome.