Mi chiedo se ci sia una relazione diretta tra il sogno che si è appena lasciato e il primo pensiero della giornata. C’è un pensiero che ci coglie per primo al risveglio e che dà il tono alle prime ore della giornata, tanto che si è di buon umore o non lo si è, per esempio. Capita anche di svegliarsi con una frase o con una parola in mente, o con la consapevolezza di qualcosa da fare, o con il pensiero che fu l’ultimo prima di addormentarsi. E’ come se il periodo del sogno lo abbia contenuto e ce lo riproponga al risveglio. Mi capita di aver pensato una volta in più stamani, svegliandomi, che doveva esserci una relazione diretta tra le due parole che mi si sono presentate alla mente aprendo gli occhi – niente di eccezionale, il nome di un luogo qui in città – e il sogno che si stava ancora dissolvendo. Dal momento che ho avuto questa sensazione almeno un’altra volta, la mattina, svegliandomi, cioè ho pensato che le prime parole che si presentavano alla mente erano la continuazione dell’ultimo sogno – ho deciso di mettere per iscritto questa mia considerazione, per pensarci su meglio. La veglia è la continuazione del sogno, così come il sogno è la continuazione della veglia? Se diamo per scontato che il contenuto della veglia si rifletta – trasfigurato – nel sogno, può essere che in ugual misura il sogno influenzi non solo il primo risveglio ma la giornata tutta? Noi diamo molta importanza ai sogni, al loro contenuto, a volte addirittura ne traiamo auspici, a volte li rimuoviamo subito: “è solo un sogno”. Se si è trattato di un incubo o anche solo di un brutto sogno siamo pronti, generalmente, a sminuire la sua importanza aggrappandoci alla realtà. Se invece si è trattato di un bel sogno lo consideriamo un viatico buono per la giornata, quindi in un certo modo accettiamo i contenuti del sogno, e li useremo nel giorno. Solo negli ultimi anni mi pare si sono intensificati – favoriti dagli strumenti di indagine tecnologici più sofisticati – le indagini sul periodo del sonno e le ipotesi sul sogno, sul suo meccanismo, sulle sue caratteristiche. Si è dichiarato che il sogno ha una utilità forte: il sogno elabora, ripara, connette pensieri, offre spunti alla veglia, alla coscienza. Trova soluzioni, a volte suggerisce intuizioni importanti a uomini di scienza, soluzioni che nella veglia avevano cercato, anche a lungo. E’ meraviglioso pensare al sogno anche come a un ulteriore prezioso strumento di conoscenza di sé, pensare come alcun minuto della nostra coscienza vada perduto. Germana Pisa
16 giugno 2011
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