Ogni volta che, passando sul balcone, lo losguardo mi cade sulle foglie di fragola il pensiero vola a Ingmar Bergman; e il mio posto delle fragole assume una importanza speciale. È pur vero che dei film di Bergman è quello che ho amato meno e forse non lo ho visto per intero: ero giovane e la storia di un vecchio mi interessava meno. Sono stata molto legata alla storia del soldato che giocava a scacchi con la morte, certamente il più famoso dei film del regista svedese; e tuttavia adesso la memoria mi tradisce e non ricordo il suo titolo, mentre titoli come Il posto delle fragole, La fontana della Vergine, Scene da un matrimonio, Fanny e Alexander sono ben presenti alla mia memoria. Ingmar Bergman è stato il protagonista di molti cineforum nei decenni ultimi del secolo Ventesimo. Il suo pensiero tormentato, a cui non erano estranei riferimenti al peccato, alla religione rendeva Bergman adatto ad essere scelto nel cartellone cinematografico anche delle sale parrocchiali, nelle quali, come accennavo all’inizio era prevista a fine proiezione la discussione. Era il cineforum appunto. Non mi sembra ai nostri giorni siano ancora diffusi i cineforum, ma posso sbagliarmi. So per certo di quello dei gesuiti che si svolge nell’auditorium di piazza San Fedele, qui a Milano. So che l’offerta di film qui è molto valida ed ho avuto commenti entusiastici da una parente che anni fa ha frequentato il luogo. . Ci si iscrive dopo aver visionato il cartellone annuale e si ha l’impegno settimanale ad essere presenti alla visione del film previsto quel dato giorno. Non è un obbligo ma mi dicono essere – quella – un’ assai piacevole ed istruttiva occasione di incontro e non esito a crederlo. Forse non sarà più Ingmar Bergman il protagonista in cartellone dai buoni padri in questa seconda decade di Nuovo Millennio; non mancano opere cinematografiche e pregevoli firme delle medesjme che possono essere occasione di riflessione in un cineforum. E tuttavia non mi sento neppure di escludere che il grande regista svedese sia ancora presente, come del resto sarebbe opportuno ancora ai giorni nostri.