Un giorno prima del tempo il signore dio, che si sentiva molto solo nell’eternità, si mise a cercare elementi adatti nella sua stanza degli hobby e poi pensò di amalgamarli, servendosi della matematica, che da poco aveva concepito. Si trattava di mettere insieme un algoritmo adatto a far sì che accadesse qualcosa, non qualcosa da niente, qualcosa di valore non b anale.Lanciato l’algoritmo con un semplice pensiero – pensiero di dio – si rese conto che la struttura scaturita era qualcosa di completamente nuovo rispetto al suo luogo mentale e forse fisico (non sapendolo noi: trattandosi di dio non abbiamo gli elementi). Quella novità assoluta in un certo senso gli era sfuggita di mano o l’algoritmo era troppo ben perfezionato già nel suo pensiero, pensiero di dio. La nuovissima struttura era complessa e semplice: conteneva lo spazio e insieme il tempo, o per meglio dire sembrò subito a dio che fossero tutt’uno. Avrebbe potuto giocarci all’infinito, nel vero senso; avrebbe potuto tentare di mutare l’energia in sostanza e altrettanto infinite erano le possibilità, trattandosi delle possibilità di dio. Cosa straordinaria, quella novità era tutt’uno con lui. Bastava (e bastò) che lo pensasse e tutto si manifestò, come sulla tela della sua stanza da hobby, piena di colori, si manifestava la sua creatività.
Germana Pisa 2020